Da poco trascorsa l’affascinante notte degli Oscar, abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori i giusti strumenti per leggere ed interpretare alcuni dei film che hanno partecipato alla serata di gala, vincitori o meno, comunque degni di nota e di attenzione!
Buona lettura!
1) IL PONTE DELLE SPIE- “Bridge of spies”
Un inconfondibile Tom Hanks, diretto da un come sempre versatilissimo Steven Spielberg, è il protagonista ne “Il ponte delle spie”, distribuito nelle sale il 4 ottobre 2015 e candidato agli oscar 2016 come miglior film. La trama, ambientata in un contesto storico ampiamente documentato ed aderente alla realtà, risulta abbastanza impegnativa da seguire, ma al contempo interessante. La vicenda, realmente accaduta, è quella di James Donovan (Tom Hanks), un valente avvocato americano che si trova prima a difendere una spia russa durante la guerra fredda, e in seguito a gestire una trattativa segreta per lo scambio dei rispettivi prigionieri. Scambio che negli anni critici che vanno dal 1947 al 1953 era consuetudine avvenisse sul ponte tedesco di Glienicke, al quale si riferisce appunto il titolo del film. I 141 minuti di puro interesse di questo Thriller/Drammatico/storico/biografico si concentrano sull’esaltazione dell’animo nobile del protagonista in sé, ponendosi quasi come un’onoreficenza alla memoria dell’avvocato di Brooklin che sposò la causa non del russo o dell’americano o dello studente o del soldato, ma l’animo dell’uomo in sé, con i suoi diritti, la sua vita, la sua sensibilità. Senza trascurare l’elemento strettamente storiografico, viene riservato il giusto spazio anche a quello emotivo e civile; né si evita di sottolineare, tramite l’esuberante bonarietà di “mamma America”, lo spietato cinismo della Russia rivale. Nel complesso, un gran bel lavoro, Sostenuto egregiamente da un encomiabile Tom Hanks e firmato da una regia che da sempre è garanzia.
LA PAGELLA:
-Attore protagonista (Tom Hanks): 10
-Regia (Steven Spielberg): 9
-Fotografia (Janusz Kaminski): 8
-Musiche (Tomas Newman) : 8
2) SOPRAVVISSUTO – “The Martian”
Un concentrato di 141 minuti di scienza e fantascienza ai limiti sia della realtà che dell’impossibilità, offerto da Ridley Scott nel suo ultimo film datato ottobre 2015 e candidato agli oscar 2016. Il regista non è nuovo al genere fantascientifico, partendo da Alien, il prequel Prometeus e il sequel al quale sta lavorando: Alien: the paradise lost. Il soggetto di The Martian, tratto dal libro “L’uomo di Marte” di Andy Weir, bestseller inaspettato per l’autore stesso, racconta la storia di Mark Watney (Matt Damon), un astronauta americano che si trova “disperso” su Marte. Una storia di forte tenacia e spirito di sopravvivenza, ben interpretata dall’ormai esperto attore protagonista, creduto morto dall’equipaggio della sua spedizione a causa di un incidente durante una tempesta di sabbia e abbandonato su uno degli ambienti più ostili che si possa immaginare. Credibili e di forte impatto gli effetti speciali curati da Chris Lawrence, Anders Langlands, Richard Stammers e Steven Warner, piacevoli le colonne di Harry Gregson-Williams utili a riempire i momenti di sospensione della parola e di concentrazione di una pacata azione di quotidiano lavoro, fatica e impegno nei suoi tentativi di resistere in condizioni estreme. Il film è stato girato in Ungheria (Budapest) e Giordania (Deserto di Wadi Rum), per un totale di 20 set, non troppi valutando l’entità della pellicola. Ottimo il lavoro della costumista Janty Yate. Un buon prodotto di fantasia ai limiti della credibilità.
LA PAGELLA:
-Attore protagonista (Matt Damon): 9
-Regia (Ridley Scott): 9
-Fotografia (Dariusz Wolski): 8
-Musiche (Harry Gregson-Williams) : 8
3) REVENANT- “Redivivo”
Un impegnatissimo Leonardo di Caprio è il protagonista di questa pellicola diretta da Alejandro Gonzàlez Inàrritu distribuita nel gennaio 2016. Il film è parzialmente ispirato alla biografia di Hugh Glass, raccontata nel libro di Michael Punke. Glass fu un cacciatore di pelli che, nel 1823 fu abbandonato dai suoi compagni di spedizione lungo il Missuri, dopo essere stato ridotto in fin di vita dall’attacco di un orso grizzly. Il redivivo, spinto da istinto di sopravvivenza e desiderio di vendetta, riesce a sopravvivere e a raggiungere i suoi compagni all’accampamento, vagando per il South Dakota sprovvisto di armi e viveri. La pellicola affronta trionfante i Golden Globe 2016, premiata come miglior regia, miglior film drammatico e miglior protagonista, e si presenta agli Academy Awords come film con più nomination (già 12). 2 ore e 36 minuti di azione tesa ma a tratti lenta, connotata da un notevole utilizzo della fotografia (E. Lubezki) e delle musiche (Sakamoto, Nicolai, Dessner). Non poche le difficoltà affrontate dalla troupe e dall’attore protagonista: Inàrritu ha voluto sfruttare solo una luce naturale, del fuoco o del sole, e questo ha prolungato le riprese fino ad un periodo complessivo di nove mesi. Il film, girato fra il Canada e l’Argentina, ha visto Di Caprio dedito con impegno ad enormi sacrifici per rendere credibile il personaggio, dalle ore di trucco cui si sottoposto (notevole la maestria del make-up artist Duncan James che vale al film un ulteriore nomination all’oscar), alle pesanti pellicce indossate (ottimo il lavoro della costumista Jacqueline West), alla carne cruda che è stato costretto a mangiare sul serio, ai difficili idiomi che ha dovuto imparare per alcune scene. Rilevante la scena del combattimento con l’orso, di un realismo strabiliante valutando che è l’unica ad essere stata girata con due stuntmen e successivamente ricostruita in digitale. Nel complesso un’impresa epica, nella quale trasuda apertamente l’intenzione di Leo di ottenere, finalmente, l’ambita statuetta. E pare proprio sia stata la volta buona! Siete d’accordo?
LA PAGELLA:
-Attore protagonista (Leonardo Di Caprio): 9
-Regia (Alejandro Gonzàlez Inàrritu): 10
-Fotografia (Emmanuel Lubezki): 10
-Musiche (Sakamoto, Nicolai, Dessner) : 8
4) La grande scommessa- “The big short”
Il film, distribuito a gennaio 2016, è ispirato ad una storia vera e contemporanea, tratta dal libro di Michael Lewis “The Big Short- Il grande Scoperto”. Per la regia di Adam Mckay, viene raccontata la storia di tre gruppi di persone che hanno scoperto le basi del tracollo finanziario 2007-2010 ed investito su questa intuizione trovando il modo di trarne profitti scommettendo contro il mercato immobiliare. Da tutte le banche additati come pazzi, in realtà gli scommettitori riescono ad arricchirsi a discapito di migliaia di famiglie americane. La pellicola si struttura su un linguaggio a volte specifico del settore economico/bancario, non sempre facile da seguire. Il montaggio di scene a volte appare disconnesso perché intervallato da gif musicali che richiamano emblematicamente la scena appena interrotta e da piccoli sketch esplicativi recitati da attori estranei al film che intervengono sporadicamente graffiando la normale sequenza degli eventi. L’intero film viene presentato dalla voce di uno dei protagonisti che parla direttamente al pubblico, e non è raro che anche gli altri attori guardino in camera interloquendo con lo spettatore e abbattendo completamente l’idea di riprodotta realtà che dovrebbe creare una pellicola. Steve Carell, Ryan Gosling e Brad Pitt hanno interpretato personaggi solo ispirati ai reali artefici della “grande scommessa”, mentre Christian Bale era il vero Micheal Burry. Le musiche, di Nicholas Britell, hanno attraversato i generi più diversi durante i 130 minuti del film, adattandosi ai vari contesti emotivi e semantici e accompagnando le storie parallele ed incrociate dei protagonisti.
LA PAGELLA:
-Attori protagonisti (Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling e Brad Pitt): 7--Regia (Adam Mckay): 7
-Fotografia (Barry Ackroyd): 6
-Musiche (Nicholas Britell) : 7
5) Brooklyn
Una romantica e tenerissima storia venata di sfumature drammatiche e arricchita da accenti di forte malinconia che la rendono quanto più attinente alla verità storiografica di un periodo triste per tutti coloro che detti “emigranti” fuggivano da un paese qualsiasi del regno unito e non solo, per recarsi a cercar fortuna, una “vita migliore” , nella grande mela. 111 minuti di intrattenimento per signore in freddi pomeriggi di chiacchiere e thè; commedia che riprende sicuramente tematiche care anche al regista irlandese John Crowley. Il film arriva in Italia in anteprima nel novembre 2015 e verrà distribuito questo marzo. Buona la sommessa interpretazione di Saoirse Ronan, la nostalgica protagonista, come quella della sua controparte maschile Emory Cohen. La coppia nel complesso rappresenta un dolce e simpatico quadretto di un amore educato e composto detto propriamente d’altri tempi. La fotografia ha curato inquadrature che rispecchiassero nella luce gli stati d’animo della protagonista, passando da cupi colori ansiogeni a chiari colori rasserenanti. Restano dubbie alcune scelte affettive della romantica eroina principale, ma evitando spoiler, di quelle bisognerà chiedere spiegazione all’ideatore del soggetto Colm Toibin!
LA PAGELLA:
-Attore protagonista (Saoirse Ronan): 7
-Regia (John Crowley): 7
-Fotografia (Yves Belanger): 8
-Musiche (Micheal Brook) : 8
Letizia Laezza
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