Ridurre l’inquinamento e risparmiare: questi sono gli obiettivi dei nuovi progetti legati alla mobilità sostenibile. Ormai sono anni che le case automobilistiche progettano auto ecologiche con motori elettrici, ibridi, a metano e GPL che permettono una minore emissione di gas inquinanti e i clienti crescono sempre di più. Ma se non ci si può permettere di comprare un’auto propria, ci sono alternative? La risposta è assolutamente positiva ed è il car sharing.
Questo servizio, ispirato alla filosofia della condivisione, prevede un abbonamento annuale, il cui costo varia a seconda del modello e del tempo di utilizzo, e la possibilità di utilizzare l’auto solo quando necessario, prenotandola (online o per telefono) e andando a ritirarla in un parcheggio convenzionato.
In Europa a fine 2012 il car sharing ha già coinvolto 800.000 automobilisti, che hanno condiviso 22.000 vetture, e nel 2020 si prevede che gli utenti raggiungeranno i 15 milioni e le vetture coinvolte saranno 240.000. In Italia il fenomeno è esploso in ritardo ma ha avuto subito un gran successo.
La prima città a partire è stata Milano, nel 2001, seguita l’anno dopo da Bologna, Torino e Venezia. Il servizio milanese Car2go, inaugurato nell’autunno 2012, lancia la novità, ormai universalmente adottata: le auto non si parcheggiano nei punti convenzionati ma per strada. La concorrenza subito emerge forte con Enjoy, servizio promosso da Eni in partnership con Trenitalia e Fiat. Ma il 2014 apre le porte ad un ulteriore passo in avanti: a Napoli nasce il primo car sharing elettrico d’Italia grazie a Bee Mobility sharing, seguita a Milano da EQ sharing, gestito dalla società partenopea NHP Esco. I vantaggi della condivisione sono molti e riguardano sia il singolo, esente dall’onere del bollo o assicurazione e libero di entrare nelle zone a traffico limitato e di parcheggiare anche nelle aree residenti, sia la città che, in un’ottica futura, riduce traffico e inquinamento.
Sempre mirando ad una ridistribuzione razionale del traffico in città, Napoli è regista di un altro progetto di ricerca “Ci.Ro. City Roaming – Nuova Mobilità Urbana”, sviluppato dall’ente no profit “Napoli Città Intelligente”, patrocinato dal Comune di Napoli e finanziato dal MIUR. A disposizione dei cittadini e dei turisti ci saranno dodici veicoli elettrici a zero emissioni forniti da Ranault. Usufruirne è facile, basta recarsi negli appositi “Ciro Points”, chioschi multimediali dislocati nei vari quartieri, e registrarsi.
Ci.Ro. è semplice, comodo, pratico, economico ed eco friendly…perché non uscire con lui?
Viviana Genovese