Napoli: capoluogo della “campania felix”, così come la definivano gli antichi romani, “Partenope”, dove i colori dominanti in cartolina sono l’azzurro del mare e il verde dei numerosi giardini che incorniciano lo splendido Vesuvio.
Putroppo però, l’immagine della nostra Napoli in questa cartolina che viaggia in tutto il mondo, viene forse sempre più sbiadita dalla realtà.
Oggigiorno in tutti i quartieri napoletani affiorano parchi dall’altissimo potenziale non sfruttato.
Le zone verdi di cui effettivamente un cittadino può usufruire, con i dovuti servizi e le rispettive strutture, si contano sulla punta delle dita.Scarsa manutenzione, interventi approssimativi, dipendenti sottopagati o non pagati affatto, alberi pericolanti e dunque pericolosi. Questa ad esempio la situazione del Parco Floridiana al Vomero, dove proprio all’ingresso principale, in Via Cimarosa, un grande albero pericolante, momentaneamente sorretto da apposite strutture, mette a serio repentaglio l’incolumità pubblica.
Va segnalato poi che sono aperti al pubblico la zona del Belvedere e il vialone principale che porta alla prima vasta area di prato immediatamente dopo l’ingresso, ma vi è divieto d’accesso per tutti gli altri sentieri interni e caratteristici dove si trovano ovunque transenne e reti per limitare le zone inagibili. “È una situazione che va’ avanti da due anni”,ci ha spiegato uno dei guardiani all’ingresso della Villa, “non ci pagano da sette mesi e non ci sono fondi per la manutenzione!! Il Comune di Napoli non c’entra niente, è il Ministero dei Beni Culturali a dover intervenire.”
Purtroppo però, la Villa Floridiana non è l’unico parco nel napoletano ad essere mal tenuto.
Ben peggiori sono infatti le condizioni del Parco Robinson, nel quartiere di Fuorigrotta in Viale Kennedy: qui reti e transenne rendono molte zone inaccessibili, l’erba è incolta e il terreno,secco e sconnesso, necessiterebbe di maggior cura e di un’opera di ripianamento. A fronte di tali necessità, il Comune di Napoli sembra aver impiegato un unico giardiniere, sprovvisto, per altro, dei mezzi utili per lavori di gestione. “Da 1800 giardinieri che eravamo, siamo diventati 300 in tutta Napoli” ha affermato il guardiano all’entrata del Parco. Le colpe vanno però egualmente ripartite con la Mostra D’Oltremare, responsabile della manutenzione degli alberi (alcuni dei quali andrebbero addirittura abbattuti). Non meno degradante è il capitolo sulle strutture: le giostre per i bambini sono vecchie ed arrugginite, le fontanelle sono danneggiate e al centro del parco vi è una struttura circolare inizialmente pensata e realizzata come biblioteca, ma ormai abbandonata all’incuria, avvolta e occultata da edera e natura selvaggia.Stavolta il guardiano del parco ha provato a darci un bagliore di speranza “sono previsti degli interventi nei prossimi mesi, ma si sa come vanno le cose qui… speriamo bene!”.
Ed ancora, il Parco Vergiliano situato a Piedigrotta, che ha l’onore di ospitare le tombe di due dei più grandi poeti di tutti i tempi, Publio Virgilio Marone e Giacomo Leopardi, è sempre quasi deserto. “No, non ci sono mai andata.. ma è isolato e credo sia anche molto pericoloso. Non lo definisco un parco..” ha dichiarato una signora che vive in quella stessa zona.
Parchi ad essere tenuti invece in buone condizioni sono quello del Poggio ai Colli Aminei, il Virgiliano a Posillipo e quello di Capodimonte, che pur potendo essere tenuto in condizioni ancora migliori, resta il più grande polomone verde della città.
In questa indagine abbiamo citato alcuni tra i più importanti, ma i sopralluoghi da fare sarebbero ancora numerosi, in tanti parchi ritenuti “minori” quando in realtà non solo contribuiscono a fornire spazi ai cittadini per curare e migliorare la propria salute, ma permettono anche a ragazzi e bambini di divertirsi in ampi spazi all’aperto ( pur dovendosi sempre accontentare di ciò che viene realmente offerto).
In questo quadro tragico possiamo perlomeno trarre un sospiro di sollievo constatando che la pulizia è di gran lunga migliorata rispetto agli anni scorsi, frutto forse di una sensibilizzazione che ha portato alla crescita di un sentimento collettivo e di un maggiore senso civico da parte della gran parte dei cittadini.
Per nostra fortuna, numerosi stranieri che visitano Napoli continuano ad ammirare i nostri parchi, anche se meravigliandosi di come certe bellezze potrebbero essere più valorizzate: adibendo il giusto numero di responsabili e funzionari, con interventi effettivi ed efficienti, impiegando appieno tutti i mezzi e fondi di cui disponiamo, controllando che questi non vengano sperperati o versati altrove.
E così, speriamo in una rapida serie di interventi che possa far rifiorire questo verde, ridando il giusto valore ai nostri straordinari giardini naturali e facendo sì che la natura della Napoli in cartolina non sia solo un’esclusiva di pochi luoghi e pochi cittadini, ma che possa goderne appieno e ovunque l’intera città.
Gaia Papadia
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Situazione in cui versa la Floridiana, Vomero (foto):
Situazione in cui versa il Parco Robinson – Fuorigrotta (foto):