Il 28 dicembre – in sede per l’Assemblea – abbiamo scoperto che la nostra targa, con il simbolo e il nome dell’Associazione, è stata violentemente distrutta e portata via.
I contorni della vicenda fanno pensare quasi ad un gesto premeditato più che a un atto vandalico. Ad ogni modo quale che sia la motivazione di tanta inciviltà non è interessante, neanche un po’.
Rivendichiamo con forza la scelta di mantenere la sede in questo quartiere, e lo facciamo proprio in ragione del livello di degrado in cui è sprofondato.
I fatti di cronaca degli ultimi mesi hanno segnalato la presenza di criminalità nella zona, rinnovando in noi la convinzione che proprio qui un laboratorio culturale come il nostro può fare la differenza: stonando audacemente con il contesto, aggregando giovani, promuovendo il confronto, portando avanti battaglie per il recupero e la crescita del territorio.
Quando i ragazzi mi hanno fatto notare questo sfregio non ho provato nè rabbia nè sconforto, ma profondo dispiacere per chi forse persino inconsapevolmente si è ridotto a tanto.
La targa non è un problema, la rimetteremo ancora e ancora: una piccola dimostrazione di tenacia per dire con entusiasmo che noi non ci fermiamo, non arretriamo e non ci spaventiamo. Noi restiamo qui, dove c’è più bisogno, dove tenere aperto uno spazio indipendente, libero e sicuro, di confronto, cultura e legalità, è molto più che un messaggio di speranza: è ferma volontà di riscatto e di futuro!
Da oggi moltiplichiamo i nostri sforzi, con creatività e determinazione, soprattutto per chi – con o senza cognizione di causa – ha commesso un gesto così poco nobile. A queste persone dico, con sincerità: non siete nostri nemici nè avversari e la nostra sede puó essere anche casa vostra. Veniteci a trovare, dimenticate la stupidità della prepotenza, conosciamoci, prendiamoci un caffè e discutiamo. Perché non è mai troppo tardi per cambiare e per avere sogni più grandi di quanto si ha il coraggio di dire.
Nessuno deve essere lasciato solo, la forza delle idee e del Diritto può vincere la brutalità della violenza e disegnare scenari meravigliosi per la nostra terra.
È per questo che ci battiamo, è per questo che c’è bisogno di tutti, anche di voi.
Lasciamo che la targa distrutta resti solo uno spiacevole ricordo e non pensiamoci più, perché c’è tanto ancora da poter fare . . . insieme!
#Ricominciamodaqui