«Il materiale emerso è di tale valore che la scoperta è in grado di stravolgere le certezze che ci hanno accompagnato sino ad oggi. Qui, per la prima volta sulla terraferma e in una zona dell’entroterra si ritrova grande quantità di ceramica di importazione e di imitazione dal Mediterraneo orientale: ciò potrebbe far pensare a contatti diretti, se non a un vero e proprio ”teikos” (villaggio), con i mercanti che venivano dall’Oriente sullo scorcio del II millennio a.C.
Per comprendere l’eccezionalità del ritrovamento basta solo pensare che la scoperta, una volta confermata da ulteriori indagini, farà riscrivere la protostoria dell’intera regione mediterranea».
Con questa dichiarazione la Soprintendenza archeologica guidata dalla dott.ssa Maria Luisa Nava commentava nel 2005 la scoperta ad Afragola di un villaggio risalente all’età del bronzo antico. Negli anni – e negli ultimi mesi in particolare (vedi foto in fondo) – altri importanti ritrovamenti risalenti ad epoche diverse, avvenuti durante i lavori di realizzazione della linea ferroviaria dell’alta velocità, hanno caratterizzato l’area suscitando l’interesse di numerosi studiosi.
Con grande amarezza siamo tuttavia costretti ad evidenziare che il patrimonio archeologico rinvenuto nel 2005 è stato in parte irrimediabilmente (e scandalosamente!) distrutto per la realizzazione del collettore fognario Badagnano, mentre le aree adiacenti sottoposte a vincolo giacciono ora in stato di completo abbandono.
Riteniamo inaccettabile che in questi anni non si sia mai avviato un programma organico orientato al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione di una zona che potenzialmente potrebbe a tutti gli effetti qualificarsi come parco archeologico.
Le testimonianze storiche che abbiamo l’onere e l’onore di custodire sono a nostro avviso un’incredibile opportunità di sviluppo per la città di Afragola (e non solo!), e intendiamo batterci con ogni strumento possibile affinchè questa visione trovi finalmente riscontro.
Nelle scorse ore abbiamo formalmente richiesto alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli di fornirci tutta la documentazione inerente i ritrovamenti archeologici insistenti sul territorio del Comune di Afragola, incluse le risultanze di verifiche preventive dell’interesse archeologico svolte nell’area. Tali informazioni risulteranno preziose per ricostruire nel dettaglio, oltre al valore dei beni culturali in esame, il loro attuale assetto giuridico e amministrativo.
Si tratta di un passaggio preliminare che ci consentirà di completare e presentare le nostre proposte di tutela e valorizzazione dei beni, dando così inizio a un’importante battaglia per la riqualificazione e il rilancio di aree strategiche ad oggi – di fatto – dimenticate.
Ufficio Stampa
Movimento Culturale Ideelibere
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