«Il materiale emerso è di tale valore che la scoperta è in grado di stravolgere le certezze che ci hanno accompagnato sino ad oggi. Qui, per la prima volta sulla terraferma e in una zona dell’entroterra si ritrova grande quantità di ceramica di importazione e di imitazione dal Mediterraneo orientale: ciò potrebbe far pensare a contatti diretti, se non a un vero e proprio ”teikos” (villaggio), con i mercanti che venivano dall’Oriente sullo scorcio del II millennio a.C.
Per comprendere l’eccezionalità del ritrovamento basta solo pensare che la scoperta, una volta confermata da ulteriori indagini, farà riscrivere la protostoria dell’intera regione mediterranea».
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