«Il materiale emerso è di tale valore che la scoperta è in grado di stravolgere le certezze che ci hanno accompagnato sino ad oggi. Qui, per la prima volta sulla terraferma e in una zona dell’entroterra si ritrova grande quantità di ceramica di importazione e di imitazione dal Mediterraneo orientale: ciò potrebbe far pensare a contatti diretti, se non a un vero e proprio ”teikos” (villaggio), con i mercanti che venivano dall’Oriente sullo scorcio del II millennio a.C.
Per comprendere l’eccezionalità del ritrovamento basta solo pensare che la scoperta, una volta confermata da ulteriori indagini, farà riscrivere la protostoria dell’intera regione mediterranea».
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La responsabilità del PASSATO
L’area archeologica di Velia, Salerno, ha un potenziale incredibile, analogamente a molti altri siti del nostro territorio. Tuttavia, come purtroppo sembra uso in questo Paese, versa in condizioni a dir poco pietose (a tal proposito leggi l’articolo del Corriere). Il patrimonio storico, al di là di ogni ragionamento astratto, potrebbe concretamente rappresentare un volano per la nostra economia, capace di generare (con investimenti a bassissimo rischio) nuove opportunità per il mercato del lavoro, con tutto ciò che ne seguirebbe anche in termini di formazione universitaria. Insomma, un’occasione gigantesca per un territorio costantemente in difficoltà, soffocato dalla crisi economica e da una burocrazia asfissiante.