Siamo vulnerabili: è la conclusione che si può trarre in breve dal rapporto sul debito pubblico italiano rilasciato dalla Commissione Europea.
38.400 euro per ogni cittadino è il peso del debito calcolato nel solo 2018, una zavorra che unita ad altri fattori frena ogni possibilità di crescita. Risultano evidenti le criticità dei provvedimenti simbolo dell’ultimo anno di governo, da quota 100 al reddito di cittadinanza, che aggravano lo stato già insostenibile dei conti pubblici.
Lo spettro dell’apertura di una procedura di infrazione a nostro carico ora non è più così lontano, con il rischio concreto di dover sentire nuovamente le grida di chi – pur colpevole – scarica le proprie inique responsabilità sull’Europa e le sue Istituzioni, sommergendole di improperi utili solo ad avvelenare un clima già pericolosamente teso. Si badi però che una simile reazione non sarebbe solo da incoscienti – o un riflesso grottesco tipico “di chi piange sul latte versato” – ma rappresenterebbe la precisa e strumentale volontà (oserei dire criminale!) di generare e cavalcare malessere, puntando il dito sul nemico di volta in volta prescelto.
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